La spiaggia di Torre Chianca è una delle località più frequentate dai leccesi, unitamente a Frigole e San Cataldo grazie alla vicinanza con il capoluogo. Il tratto di spiaggia nei pressi della torre cinquecentesca ormai diroccata, è quello più amato dalle famiglie con bambini grazie ai suoi fondali poco profondi , le acque basse e limpide, la tranquillità dell’intera zona.
I fondali di Torre Chianca rappresentano anche un’ottima meta per sommozzatori ed appassionati in quanto nelle acque antistanti si trovano spesso reperti archeologici; tra questi, vicino all’isolotto che si affaccia proprio di fronte alla costa l’interessante serie di sette colonne di marmo, di fattura molto pregiata a cinque-sette metri dalla superficie dell’acqua. Chi preferisce le comodità può trovare sulle spiagge diversi stabilimenti balneari che offfrono ogni tipo di servizi e comodità, dalle attrezzature da spiaggia, al noleggio di winsurf e canoe, ai servizi di ristorazione e bar. Di particolare pregio naturalistico il bacino del fiume Idume, che nei primi anni del ‘900 è stato al centro di un’importante opera di bonifica delle paludi che si formavano al si là delle dune, ed il Parco di Rauccio, un’importante area protetta di bosco.
L’Idume è un fiume, in parte sotterraneo, della città di Lecce. Il fiume scorrerebbe proprio al di sotto del centro storico di Lecce e sarebbe visibile dalle profondità degli antichi palazzi: in particolare da una cisterna profonda 10 metri nel Museo Faggiano venuta alla luce a causa di alcuni scavi e soprattutto dai sotterranei di Palazzo Adorno, dove la comunità ebraica, che un tempo abitava la zona, era solita compiere abluzioni e purificarsi con riti sacri nelle acque limpide del fiume, ciò è testimoniato anche dalla presenza di numerose iscrizioni sulle pareti.
L’Idume riaffiora poi poco prima della foce, da due rami che si uniranno in un unico corso d’acqua nei pressi dei tre ponti: il primo ramo è detto canale Rauccio e, attraversando il Parco di Rauccio, forma l’omonima palude che cinge il bosco. Il secondo è il canale Gelsi che genera una vasta area palustre nei pressi della località Case Simini. Il fiume è alimentato dai cosiddetti ajsi o avisi, ossia polle risorgive in forma di piccoli laghetti che contribuiscono a dare un apporto di acqua sempre costante al fiume.
Tra le marine leccesi di Torre Chianca e Spiaggiabella, forma il Bacino dell’Idume di origine artificiale ma completamente naturalizzato, il quale è di inestimabile valore per via della vegetazione e della fauna che ospita. La foce, con una portata di 1000 l/s, è costituita da un estuario cangiante a seconda delle mareggiate causate dal moto ondoso del Mare Adriatico. Le sue acque, abbondanti e in movimento, sono fredde, rigeneranti e in estate costituiscono refrigerio per i bagnanti.